In data 8 febbraio 2018 in sede ARAN si è tenuto l’incontro conclusivo per la sigla dell’ipotesi di accordo del nuovo CCNL 2016-2018 del comparto dell’Istruzione e della Ricerca.
A seguito di un serrato e prolungato confronto di 18 ore si è pervenuti alla stipulazione dell’ipotesi di accordo relativo al primo CCNL 2016-2018 che riguarda circa un milione trecentomila lavoratori del Comparto Istruzione e Ricerca in cui sono presenti anche i Settori dell’Università e dell’AFAM.
L’intesa raggiunta, richiamandosi all’Accordo del 30 novembre 2016 che valorizza il ruolo e contributo del sindacato e delle rappresentanze dei lavoratori nei luoghi di lavoro, sulla base delle recenti modifiche normative (D.lgs. 75/2017 Decreto Madia) al c.d. decreto Brunetta e al Testo Unico del Pubblico Impiego, prevede infatti un nuovo modello di relazioni sindacali, incentrato oltre che sulla contrattazione e sull’informazione, sul confronto e sulla partecipazione.
Il percorso negoziale si è rivelato alquanto complesso ed articolato in quanto si è dovuto procedere all’adeguamento di una notevole parte dell’articolato contrattuale alle disposizioni normative introdotte dal periodo di blocco contrattuale del 2009.
Nel corso del confronto, inoltre, grazie ai nuovi interventi normativi, si sono faticosamente recuperati parte degli ambiti della contrattazione sindacale che il decreto Brunetta del 2009 aveva drasticamente ridimensionato, come la corresponsione dei premi e degli incentivi, le progressioni orizzontali, la valutazione e la mobilità.
Per il personale dell’Università é stato possibile inoltre mantenere alcuni consolidati istituti economici del CCNL vigente tra i quali l’indennità mensile accessoria (IMA ex art.41) e l’indennità di Ateneo (14^ mensilità corrisposta nel mese di luglio). L’intesa raggiunta, garantendo il mantenimento di dette indennità, destina ai trattamenti economici legati alla performance individuale, una parte delle risorse variabili del fondo accessorio, consentendo in tal modo l’assegnazione delle risorse fisse e ricorrenti al finanziamento delle progressioni economiche.
Al riguardo, considerato che molti lavoratori sono collocati nelle posizioni economiche apicali (B6, C7, D7, EP7) senza alcuna possibilità di conseguire un’ulteriore progressione, si è concordato di prevedere per ciascuna categoria una posizione economica aggiuntiva (B7, C8, D8, EP8). Le parti, inoltre, concordando sull’opportunità di innovare il sistema di classificazione del personale, hanno previsto l’istituzione una apposita Commissione ARAN – OO.SS. con il compito di elaborare, entro il prossimo mese di luglio, una specifica proposta di revisione dello stesso sistema di classificazione.
Tale Commissione avrà anche il compito di rivedere gli inquadramenti del personale operante nelle AOU in relazione anche all’evoluzione dei sistemi di classificazione del sistema sanitario nazionale, tenendo conto dell’esigenza di assicurare l’invarianza del trattamento stipendiale complessivo nei passaggi tra Azienda Ospedaliera Universitaria e Università. Riguardo al personale operante presso le AOU si è comunque previsto che in caso di mobilità forzata verso le Università, sarà conservato il trattamento economico maturato presso l’Azienda.
La Commissione paritetica per il sistema di classificazione dovrà procedere ad una verifica della disciplina prevista per i Collaboratori ed Esperti Linguistici (Cel) anche sulla base di una ricognizione dei trattamenti economici riconosciuti nella contrattazione integrativa degli Atenei.
Per la Sezione AFAM la trattativa si è incentrata, fra l’altro, sul tema della docenza di 1^ e 2^ fascia, prevedendo un primo momento di perequazione economica, in attesa del riordino a livello normativo, di cui all’art. 1 comma 653 della legge 205/2017, delle due richiamate fasce.
Sul trattamento economico, in applicazione dell’accordo del 30 novembre 2016, si è previsto un incremento complessivo non inferiore agli 85 medi mensili, destinando al trattamento fondamentale un incremento complessivo, per il 2018, a partire da 81,70 euro (comprensivo dell’imposto corrispondete all’elemento perequativo ai fini della “sterilizzazione dell’effetto del cosiddetto “bonus di 80 euro”).
Non appena possibile seguirà l’invio del testo contrattuale siglato e nei prossimi giorni un’illustrazione specifica delle novità introdotte.
LA SEGRETERIA NAZIONALE