COMUNICATO DEL 20 FEBBRAIO 2020

– Incontro del 19 febbraio 2020 con il neo Ministro dell’Università e della Ricerca –

Nella serata di ieri si è tenuto, presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, il primo incontro i Sindacati rappresentativi del Comparto e dell’area dell’Istruzione e della Ricerca e il neo Ministro Prof. Gaetano Manfredi, per avviare il confronto su varie tematiche che attengono al mondo del lavoro nei settori dell’Università, della Ricerca e dell’AFAM.

Per i settori Università e Ricerca, la Federazione CISL Università, manifestando apprezzamento per la scelta del Governo di istituire nuovamente il M.U.R., ha rappresentato al Ministro Manfredi la necessità di definire tavoli specifici di settore per affrontare dettagliatamente le criticità che attualmente gravano sul Sistema Universitario e dell’Alta formazione e sulle lavoratrici e i lavoratori che nel tempo hanno subito oltre al blocco stipendiale e alle limitazioni previste per tutto il pubblico impiego, riforme imposte dall’alto che hanno gravato in termini di qualità di vita sui posti di lavoro.

Per quanto concerne gli Atenei abbiamo innanzitutto posto il problema della necessità di incrementare progressivamente il Fondo Ordinario di Funzionamento rivedendo le regole di ripartizione tra i vari Atenei in modo da superare il gap generatosi tra Atenei del nord e quelli del centro sud, che hanno determinato in molti casi anche una riduzione dei servizi agli studenti.

L’incremento del FFO si rende necessario innanzitutto per garantire i prossimi incrementi contrattuali e stipendiali rispettivamente del personale tecnico amministrativo e dei professori e dei ricercatori nel prossimo futuro.

Si è ribadita inoltre la necessità di rimuovere l’eccessiva burocrazia che limita l’attività delle Istituzioni, per loro natura dinamiche, anche rivedendo alcune norme della Legge n.240/10 consentendo una maggiore flessibilità degli assetti organizzativi.

E’ necessario, inoltre, rimuovere gli attuali limiti ai fondi di contrattazione per liberare risorse da investire nel personale mediante lo strumento della contrattazione integrativa e quelli generati da circolari ministeriali che, contrariamente a quanto accade per il personale docente, impediscono in concreto la valorizzazione del personale tecnico amministrativo mediante le progressioni di carriera.

Dal punto di vista del rinnovo contrattuale abbiamo rappresentato la necessità di proseguire negli incontri paralleli a quelli ARAN, per definire i temi che dovranno essere oggetto del prossimo atto di indirizzo per la definizione dei CCN 2019-2021 che dovranno affrontare la riforma dell’ordinamento professionale del personale tecnico amministrativo ivi compreso quello operante presso le AOU, i Collaboratori ed Esperti Linguistici e i lettori, nonché le nuove professionalità come i Tecnologi, il superamento dei vincoli che limitano le progressioni economiche e la formazione.

A tal riguardo abbiamo chiesto lo stanziamento di risorse aggiuntive per la valorizzazione del personale secondo gli impegni già assunti dal Presidente del Consiglio nell’accordo di Palazzo Chigi del 24 aprile 2019.

Abbiamo rappresentato la necessità di affrontare il tema del precariato nella ricerca scientifica superando la figura del ricercatore a tempo determinato. A tal riguardo condividiamo la proposta elaborata da CUN e riteniamo molto interessanti le proposte presentate in parlamento sul preruolo e sulla revisione del reclutamento e sulle quali abbiamo avuto già modo di esprimerci in apposite audizioni alla Camera.

Abbiamo, peraltro, ribadito la necessità di promuovere processi assunzionali straordinari per rafforzare gli organici delle Amministrazioni fortemente ridotti a seguito del blocco del turn over e ciò anche favorendo le procedure di stabilizzazione dei lavoratori precari, nonché rivedere il valore economico del punto organico a nostro avviso troppo alto.

Si è ribadita la necessità di affrontare le problematiche connesse alle Facoltà di Medicina e Chirurgia e del personale, anche precario, necessario a garantire il relativo servizio, unitamente alla problematica del numero programmato dei corsi di laurea in Medicina e relativi corsi di Specializzazione nonché di quelli delle Professioni Sanitarie.

Riguardo all’ANVUR, concordando con le forti critiche mosse dal CUN, abbiamo rappresentato la necessità di avere un confronto con la predetta Agenzia, essendo competente la stessa alla definizione delle linee guida per i Sistemi di Valutazione anche del personale tecnico-amministrativo.

Per quanto concerne le AFAM, si è richiamata l’attenzione del Ministro a rendere più immediato il processo di stabilizzazione del personale precario in quanto oltre il 50% degli organici è, ormai, coperto da personale non di ruolo.

Sono state ribadite le necessità di intervento sull’ordinamento professionale del personale tecnico amministrativo che non risponde più alle esigenze organizzative delle Istituzioni.

Per il personale docente è stata rappresentata la necessità di reintrodurre tutti i permessi retribuiti precedentemente tagliati dalle varie Leggi di contenimento della spesa pubblica (permessi artistici, anno sabatico, ecc..).

E’ stata rappresentata la necessità di correggere il nuovo DPR sul reclutamento AFAM nelle parti per le quali avevamo segnalato evidenti criticità che ne minavano la possibilità di applicazione .

ll Ministro Manfredi confermando la sua piena disponibilità al confronto con le parti sociali per costruire percorsi condivisi si è impegnato a riaprire subito i tavoli di settore riconoscendo la necessità di intervenire sui suddetti temi per i quali saranno individuate di concerto le priorità.

Possiamo giudicare questo incontro, seppur interlocutorio, positivo attendendo di entrare nel merito delle diverse problematiche a seguito di una calendarizzazione degli incontri che il Ministro dell’Università e della Ricerca si è impegnato a definire nei prossimi 15 giorni.

Come sempre vi terremo aggiornati sull’esito dei futuri incontri.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

Furlan: positivo il via libera sul contratto

Annamaria Furlan  8:15 PM on Mer, Mar 21, 2018:

E’ positivo il via libera del Cdm al contratto del personale del comparto istruzione e della ricerca per il triennio 2016-2018.
Ora attendiamo lo stesso impegno dal futuro Governo che deve garantire nel Def e nella legge di bilancio le risorse per il rinnovo dal 1 gennaio 2019

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Roma, 21 mar.

“E’ un fatto positivo che oggi il Consiglio dei Ministri abbia dato il definitivo via libera al contratto nazionale di lavoro relativo al personale del comparto istruzione e della ricerca per il triennio 2016-2018, sottoscritto dall’Aran, dalle confederazioni e dai sindacati di categoria lo scorso 9 febbraio. Ora ci attendiamo lo stesso impegno coerente sulla scuola, l’università, la ricerca e tutti gli altri comparti pubblici anche dal futuro Governo che dovrà garantire già nel prossimo Def di aprile, e subito dopo nella legge di Bilancio, le giuste coperture economiche per consentire il prossimo rinnovo contrattuale dal primo gennaio 2019, così come abbiamo pattuito lo scorso 9 febbraio”

Comunicato del 9 Febbraio 2018

In data 8 febbraio 2018 in sede ARAN si è tenuto l’incontro conclusivo per la sigla dell’ipotesi di accordo del nuovo CCNL 2016-2018 del comparto dell’Istruzione e della Ricerca.

A seguito di un serrato e prolungato confronto di 18 ore si è pervenuti alla stipulazione dell’ipotesi di accordo relativo al primo CCNL 2016-2018 che riguarda circa un milione trecentomila lavoratori del Comparto Istruzione e Ricerca in cui sono presenti anche i Settori dell’Università e dell’AFAM.

L’intesa raggiunta, richiamandosi all’Accordo del 30 novembre 2016 che valorizza il ruolo e contributo del sindacato e delle rappresentanze dei lavoratori nei luoghi di lavoro, sulla base delle recenti modifiche normative (D.lgs. 75/2017 Decreto Madia) al c.d. decreto Brunetta e al Testo Unico del Pubblico Impiego, prevede infatti un nuovo modello di relazioni sindacali, incentrato oltre che sulla contrattazione e sull’informazione, sul confronto e sulla partecipazione.

Il percorso negoziale si è rivelato alquanto complesso ed articolato in quanto si è dovuto procedere all’adeguamento di una notevole parte dell’articolato contrattuale alle disposizioni normative introdotte dal periodo di blocco contrattuale del 2009.

Nel corso del confronto, inoltre, grazie ai nuovi interventi normativi, si sono faticosamente recuperati parte degli ambiti della contrattazione sindacale che il decreto Brunetta del 2009 aveva drasticamente ridimensionato, come la corresponsione dei premi e degli incentivi, le progressioni orizzontali, la valutazione e la mobilità.

Per il personale dell’Università é stato possibile inoltre mantenere alcuni consolidati istituti economici del CCNL vigente tra i quali l’indennità mensile accessoria (IMA ex art.41) e l’indennità di Ateneo (14^ mensilità corrisposta nel mese di luglio). L’intesa raggiunta, garantendo il mantenimento di dette indennità, destina ai trattamenti economici legati alla performance individuale, una parte delle risorse variabili del fondo accessorio, consentendo in tal modo l’assegnazione delle risorse fisse e ricorrenti al finanziamento delle progressioni economiche.

Al riguardo, considerato che molti lavoratori sono collocati nelle posizioni economiche apicali (B6, C7, D7, EP7) senza alcuna possibilità di conseguire un’ulteriore progressione, si è concordato di prevedere per ciascuna categoria una posizione economica aggiuntiva (B7, C8, D8, EP8). Le parti, inoltre, concordando sull’opportunità di innovare il sistema di classificazione del personale, hanno previsto l’istituzione una apposita Commissione ARAN – OO.SS. con il compito di elaborare, entro il prossimo mese di luglio, una specifica proposta di revisione dello stesso sistema di classificazione.

Tale Commissione avrà anche il compito di rivedere gli inquadramenti del personale operante nelle AOU in relazione anche all’evoluzione dei sistemi di classificazione del sistema sanitario nazionale, tenendo conto dell’esigenza di assicurare l’invarianza del trattamento stipendiale complessivo nei passaggi tra Azienda Ospedaliera Universitaria e Università. Riguardo al personale operante presso le AOU si è comunque previsto che in caso di mobilità forzata verso le Università, sarà conservato il trattamento economico maturato presso l’Azienda.

La Commissione paritetica per il sistema di classificazione dovrà procedere ad una verifica della disciplina prevista per i Collaboratori ed Esperti Linguistici (Cel) anche sulla base di una ricognizione dei trattamenti economici riconosciuti nella contrattazione integrativa degli Atenei.

Per la Sezione AFAM la trattativa si è incentrata, fra l’altro, sul tema della docenza di 1^ e 2^ fascia, prevedendo un primo momento di perequazione economica, in attesa del riordino a livello normativo, di cui all’art. 1 comma 653 della legge 205/2017, delle due richiamate fasce.

Sul trattamento economico, in applicazione dell’accordo del 30 novembre 2016, si è previsto un incremento complessivo non inferiore agli 85 medi mensili, destinando al trattamento fondamentale un incremento complessivo, per il 2018, a partire da 81,70 euro (comprensivo dell’imposto corrispondete all’elemento perequativo ai fini della “sterilizzazione dell’effetto del cosiddetto “bonus di 80 euro”).

Non appena possibile seguirà l’invio del testo contrattuale siglato e nei prossimi giorni un’illustrazione specifica delle novità introdotte.

LA SEGRETERIA NAZIONALE